INTERVISTA A CHRIS BRENNAN

Durante i miei diversi soggiorni in California un atleta mi ha sempre colpito per la sua completezza: Chris Brennan. Lo vidi combattere per la prima volta nel King of the Cage 2, dove vinse con un bellissimo ko con calcio circolare al volto. Decisi dunque di andare ad allenarmi con lui. Così ho avuto modo di scoprire un'altra sua dote; ovvero la completa padronanza della lotta a terra, dovuta alle lunghe esperienze con i più forti atleti brasiliani. Gli allenamenti tenuti da lui sono sempre intensi e duri :nonostante avessi già avuto modo di allenarmi con Marco Ruas, uno dei maestri di Brennan, le lezioni con Chris sono state l'occasione per apprendere numerosi segreti dello NHB. Tra una finalizzazione e l'altra, comunque sono riuscito anche a intervistarlo.

A: Alberto Ceretto
B: Brennan Chris

A: Puoi parlarci del tuo background marziale?

B: Ho incominciato a praticarele arti marziali con Ken Gabrielson, una cintura nera di Brazilian Jiu Jitsu e tuo collega nella P.F.S. di Paul Vunak. Mi allenavo nel suo garage finché non ha aperto una scuola. Poi sono andato ad allenarmi con Royce Gracie per oltre un anno, finché non ho deciso di partire per il Brasile. L'ho lottato per un anno circa con Jacarè, Loe Viera, Comprido Medeiros, Fabio Gurgel. Nel 1996 sono tornato qui in California e mi allenato di nuovo per altri quattro anni con Royce Gracie. In Brasile feci alcuni incontri di Vale Tudo ma furono molto facili. Decisi di perfezionare il mio NHB e mi recai al Beverly Hills Jiu Jitsu Club quando c'erano ancora Marco Ruas, Mark Kerr e Bas Rutten. Il modo in cui combattevo era 100% jiu jitsu ma per dare una svolta alla mia tecnica scelsi colui che allora era una leggenda: Rickson Gracie. Tuttavia frequentai la Rickson Academy per un anno, ogni singolo giorno, senza vederlo mai una volta.Deciso chiamai il mio amico con cui mi allenavo in Brasile, Roger Brooking (che ora insegna a Londra), e lo ospitai a casa mia per un anno per allenarmi privatamente. In quell'annoimparai più che mai. Nel mentre con i guadagni ottenuti con i primi incontri avevo aperto una mia accademia a Mission Viejo dove un giorno arrivò Marco Ruas che non aveva un posto in cui insegnare.Lo ospitai per due anni nella mia accademia e ci allenammo molto insieme. Lui però decise di aprire una sua scuola proprio a 5 minuti dalla mia dopo che lo avevo ospitato due anni. Così chiusi la mia accademia a Mission Viejo e la spostai a Lake Forest. Ora mi alleno nella Muay Thai con il mio amico Pat Smith e con i miei allievi.

A: Chi è che ha influenzato di più la tua crescita sportiva?

B: Roger Brooking. Mi ha insegnato a lavorare senza kimono.

A: Chi ti ha consegnato la cintura nera nel jiu jitsu?

B: John De laO.E' un americano cintura nera sotto Reylson Gracie.

A: Che cos'è per te lo NHB?

B: Questa è una domanda difficile. Quando vidi il primo UFC stavo facendo il buttafuori in un night club con Kimo e Todd Medina. Eravamo abituati a combattere per strada ogni giorno. Vedevamo un piccolo ragazzo brasiliano,Royce Gracie, battere tutti. Così pensammo di poterlo fare anche noi. Ci allenammo assieme senza concludere nulla,io e Kimo combattevamo senza tecnica, usando tutti i colpi possibili e immaginabili. Nell'UFC 3 Kimo combattè proprio contro Royce Gracie e pur perdendo impressionò molto gli organizzatori e i telespettatori. Decisi così di voler combattere a tutti i costi e incominciai la mia carriera nel Jiu jitsu e nello NHB; perché avevo sostenuto molti incontri per strada e mi sentivo sicuro (sorride).

A: Che allenamento segui prima di un incontro?

B: Adesso sono undici anni che mi preparo per i combattimenti. Prima mi allenavo ogni giorno duramente, ora è diverso. Cerco di mantenermi in forma e continuo a insegnare ogni giorno a tutti i miei allievi. Faccio il miglior allenamento con la mia squadra agonistica. Ci alleniamo ogni giorno, cinque volta la settimana, sostenendo round di sparring di lotta, kick boxing e NHB.

A: Sollevi anche pesi?

B: Si, ma non seguo un programma per aumentare la massa muscolare. Cerco di lavorare sull'esplosività dei colpi e sulla forza. Lavoro sulla massa solo se devoaumentare il mio peso. L'allenamento più importante che faccio è andare a correre in montagna ,molto in alto , dove vi è meno ossigeno. Pratico questo tipo di corsa le ultime due settimane prima dell'incontro così quando lotto non mi sento mai stanco e nei momenti di recupero mi sembra di ricaricarmi totalmente. A me serve molto allenamento cardiovascolare perché il mio jiu jitsu è basato su attacchi continui e velocissimi quindi ho bisogno di molto fiato.

A: Che alimentazione segui prima di un match?

B: Dipende se devo aumentare o scendere di peso. Le cose che mangio di più sono il riso, il pollo e i broccoli. Utilizzo sempre integratori di proteine come barrette e proteine in polvere.

A: Cosa pensi dei differenti tornei di Vale Tudo che si svolgono nel mondo?

B: Sono molto contento dello sviluppo dei tornei di oggi. L'unico problema è la presenza di troppi regolamenti diversi gli uni dagli altri. L'UFC è diverso dal Pride e dal King of the Cage. Sarebbe meglio un unico regolamento comune a tutti gli eventi.

A: Dove preferisci combattere,nel Pride o nell'UFC?Forse nel Pride, perché le borse per gli atleti sono più alte... (sorrido)

B: Per alcuni atleti come Tito Ortiz le borse sono molto alte anche nell'UFC. Io preferisco l'UFC perché si tiene qui in America anche se i fans giapponesi non si possono paragonare minimamente a quelli americani. In Giappone ti rispettano e tu, quando combatti, sei la cosa più importante per loro.

A: Quanti match hai disputato nella tua vita qual è stato il più duro?

B: Ho combattuto circa ventisette volte. I più duri sono stati quelli contro Pat Miletich. Erano le mie prime esperienze mentre lui era un veterano e poi furono delle vere e proprie guerre. Purtroppo ora si è ritirato ma ammetto che mi piacerebbe combattere nuovamente con lui. Ora sarei più pronto per affrontarlo.

A: Da che cosa deriva il tuo soprannome "west side strangler"?

B: Ho battuto molti dei miei avversari con strangolamenti , con la ghigliottina. Quindi incominciarono a chiamarmi prima lo "strangolatore californiano" e poi lo "strangolatore della costa ovest".

A: Qual è la tua tecnica preferita?

B: In piedi il low kick alla coscia e a terra le chiavi alle braccia a figura quattro (chiavi kimura)

A: Progetti per il futuro?

B: Continuare a combattere e curare molto di più i miei allievi e la mia accademia.

 

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